martedì 8 febbraio 2011

ULTIMISSIME

Il ciclismo sembra proprio non avere pace, dopo il ricovero del modenese Riccardo Riccò in condizioni disperate, emergono i primi dettagli sull’intricata vicenda.
Il medico di Pavullo che lo ha soccorso ha dichiarato che sarebbe stato lo stesso Riccò ad ammettere di essersi fatto una autoemotrasfusione e di essersi iniettato il sangue che da 25 giorni conservava nel frigorifero. Attualmente la Procura di Modena ha aperto un’inchiesta, per il momento contro ignoti.
Se tutto ciò fosse confermato, crediamo veramente che non ci sia limite al peggio e che corridori come Riccò debbano essere radiati.
Non siamo mai stati favorevoli alla radiazione, ma arrivati a questi punto crediamo che sia inevitabile. Dopo essere stato arrestato in Francia per uso di doping al Tour de France e conseguentemente squalificato, era tornato alle corse lo scorso mese di aprile, i risultati sono subito arrivati con un super Giro del Trentino e con loro anche le polemiche, dapprima sul cambio di squadra e poi per l’arresto del cognato Enrico Rossi. La compagna Vania era già risultata positiva ai Campionati Italiani di Ciclocross, poi negativa alle controanalisi.
Tutti gli occhi erano puntati su di lui in vista della nuova stagione e lui, secondo quanto emerge in queste ore, ha deluso le aspettative di tifosi e addetti ai lavori.
Ha dimostrato di non credere nella fatica e nell’allenamento per migliorare le sue prestazioni, ma di cercare sempre e comunque delle scorciatoie illecite. Limite tecnico, scarsa predisposizione al sacrificio  o stupidità cronica ?
Se questo dovesse essere confermato, non ci resterebbe che sperare di non vedere più Riccardo Riccò con la divisa ciclistica e il numero sulla schiena, perché il fondo lo abbiamo già toccato.

Nessun commento:

Posta un commento