In Malesia sta diventando una specie di mito, Andrea Guardini. A Putrajaya, una delle città più grandi del paese asiatico, il veronese ha piazzato la terza botta vincente, ancora una volta davanti a colui che idolo a queste latitudini lo è da qualche tempo, il malesiano Anuar Manan. E il ds Stefano Giuliani comincia seriamente a preoccuparsi: la sua boutade "se vinci cinque tappe smetto di fumare", lanciata qualche giorno fa, rischia seriamente di dover essere pagata, a questo punto. E Andrea, subito dopo l'arrivo, bussa al finestrino dell'ammiraglia per ricordarglielo: "siamo già a tre!".
L'attenzione di oggi era in buona parte concentrata sui miseri due secondi che dividono la maglia gialla Libardo Niño Corredor, la cui squadra non ha mai dato l'impressione di riuscire a tenere in mano la corsa, da Yonathan Monsalve. Gli abbuoni oggi in palio ai traguardi volanti erano quindi pesantissimi, ma ugualmente lo erano i punti per la speciale classifica. Così la corsa è rimasta chiusa nella prima metà e al primo sprint intermedio Manan ha preceduto Guardini sopravanzandolo temporaneamente di due lunghezze (i due erano in testa a pari punti questa mattina). Il no contest degli sprinter per la seconda volata, ha permesso a Monsalve di gettarsi nella mischia e fallire di un soffio l'obiettivo dell'abbuono (previsto per i primi tre), fermandosi al quarto posto.
A quel punto ha potuto prendere il largo un'azione di sei uomini promossa da Paolo Locatelli con Suzuki, Pell, Poor Seiedi, Gourgue e Mendes. Proprio il portoghese, lontano meno di due minuti dalla vetta della classifica, ha fatto drizzare le antenne alla Androni che, coadiuvata dalla Skil-Shimano, ha badato a contenere il distacco sotto il minuto. L'avventura per il sestetto è finita in vista del rettilineo finale, a circa tre chilometri dallo striscione del traguardo. Poco dopo, una foratura ha spento le velleità di Kittel, vincitore della terza tappa, mentre Favilli e Miyazawa pilotavano nelle posizioni migliori il loro sprinter.
La volata è stata lanciata proprio da Guardini poco dopo il cartello dei meno 250 e nessuno è riuscito più a superarlo. Manan, secondo, ha conquistato la maglia a punti, anche grazie alla scelta discutibile degli organizzatori di dare un peso maggiore alle differenze in uno sprint intermedio (5 punti al primo, 3 al secondo) che alla volata finale (15 al primo, 14 al secondo e poi a scalare fino al 15esimo). Terzo un bravissimo Takashi Miyazawa, mentre si è rivisto il tedesco Förster, settimo.
Domani l'arrivo in leggera salita dovrebbe escludere i velocisti più puri dalla comunque probabile volata finale ma il commento di Guardini non ammette repliche: «Considerando la mia forma attuale, se mi staccherò io, vuol dire che arriveranno non più di 30 corridori allo sprint e nessuno sarà un velocista». Proprio non ci sentiamo di contraddirlo.
L'attenzione di oggi era in buona parte concentrata sui miseri due secondi che dividono la maglia gialla Libardo Niño Corredor, la cui squadra non ha mai dato l'impressione di riuscire a tenere in mano la corsa, da Yonathan Monsalve. Gli abbuoni oggi in palio ai traguardi volanti erano quindi pesantissimi, ma ugualmente lo erano i punti per la speciale classifica. Così la corsa è rimasta chiusa nella prima metà e al primo sprint intermedio Manan ha preceduto Guardini sopravanzandolo temporaneamente di due lunghezze (i due erano in testa a pari punti questa mattina). Il no contest degli sprinter per la seconda volata, ha permesso a Monsalve di gettarsi nella mischia e fallire di un soffio l'obiettivo dell'abbuono (previsto per i primi tre), fermandosi al quarto posto.
La volata è stata lanciata proprio da Guardini poco dopo il cartello dei meno 250 e nessuno è riuscito più a superarlo. Manan, secondo, ha conquistato la maglia a punti, anche grazie alla scelta discutibile degli organizzatori di dare un peso maggiore alle differenze in uno sprint intermedio (5 punti al primo, 3 al secondo) che alla volata finale (15 al primo, 14 al secondo e poi a scalare fino al 15esimo). Terzo un bravissimo Takashi Miyazawa, mentre si è rivisto il tedesco Förster, settimo.
Domani l'arrivo in leggera salita dovrebbe escludere i velocisti più puri dalla comunque probabile volata finale ma il commento di Guardini non ammette repliche: «Considerando la mia forma attuale, se mi staccherò io, vuol dire che arriveranno non più di 30 corridori allo sprint e nessuno sarà un velocista». Proprio non ci sentiamo di contraddirlo.
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