mercoledì 8 febbraio 2012

Da www.ciclinside.....fare attenzione

Bici-affari sui siti cinesi? Forse. Ma prima sappiate che...

07 feb 2012
Ai tempi di internet lo scambio di battute può essere veloce. E in questo caso utile ad un lettore che ci ha chiesto un parere su un sito di vendita on line. Era interessato ad acquistare una mountain bike e ci manda il link del negozio dove stava puntando a un affare.
Un breve controllo e capiamo, grazie anche all’aiuto di una delle aziende interessate, che il sito è quanto meno sospetto.
Per chi fosse curioso il sito è questo: www.east-tech-china.com
Il primo controllo che desta qualche sospetto è sul “whois”, il sistema che dà le informazioni sui siti web e che sono visibili a tutti. La registrazione del dominio è dello scorso mese di dicembre: meno di due mesi di vita.
Ce lo fa notare la filiale italiana di Specialized, che abbiamo contattato per avere un parere.
La cosa prosegue. Specialized ha un ufficio di “Brand Security - Global Investigations” nella sede centrale di Morgan Hill, in California, dove viene monitorata costantemente la rete proprio per contrastare le truffe e le vendite non conformi alle direttive della casa madre.
Complice anche il fuso orario, la triangolazione è velocissima e la risposta della sede centrale non lascia adito a dubbi: il sito appare truffaldino.
Marco Cislaghi, di Specialized Italia, ci fa notare subito che qualcosa non va:
«Guarda vende la Camber PRO Carbon a 1.999 dollari usa mentre in USA ha un prezzo di listino di 8.300 dollari». Uno sconto di questo tipo è impossibile prima ancora che improbabile. Ma se questo prezzo potrebbe essere anche un errore, non lo sono altri prezzi che pure si trovano su quel sito.
Smascherato il rischio corso è bene approfondire un po’ di più la questione. Cosa deve insospettire un cliente che trova un affare che sembra irresistibile su internet? E cosa si rischia?
È ancora Specialized Italia, per voce di Cislaghi a darci la risposta:
«Quando ci si imbatte in siti di questo tipo le possibilità sono tre:
1. Il cliente paga e non arriva nulla. Siamo a conoscenza di un acquirente che ha comprato on line una Venge S-Works McLaren a un prezzo ridicolo, inutile dire che non è mai arrivata. Recuperare i soldi, ovviamente, risulta impossibile.
2. Il cliente paga ma arriva un fake, una bicicletta fasulla, magari imitazione dell’originale che pensa di aver acquistato, ma con seri rischi per la sua incolumità. Ovviamente la garanzia non ha alcun valore: appena il cliente dovesse mandare la sua bicicletta in assistenza verrebbe fuori che si tratta di un’imitazione. In più si consideri che in un acquisto dalla Cina c’è da pagare il dazio (per le biciclette complete provenienti dalla Cina è in vigore una normativa antidumping) e l’Iva. E in questo periodo ogni spedizione è più che mai controllata.
3. Il cliente acquista un prodotto originale, paga dazio e Iva, ma poi deve rivolgersi al paese di origine per la garanzia. In fondo nessuno regala nulla: i nostri listini internazionali sono ormai allineati e le variazioni che si dovessero notare sono dovute alle differenti tassazioni internazionali.
Ne vale davvero la pena?»

Oltre che per sconti eccezionali, bisogna insospettirsi anche nel caso di prodotti con disponibilità immediata quando sul mercato “ufficiale” fanno fatica ad arrivare. Insomma, se risparmiare è bene, un prezzo impossibile rimane, appunto, ben più che sospetto. E soprattutto con i marchi più famosi anche il mercato del falso è un rischio in cui si può incorrere.

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