lunedì 5 dicembre 2011

Posizione in sella

La sella è, in assoluto, la parte che più di tutte influisce sulla posizione in bicicletta. Le regolazioni possibili permettono di modificare l'orientamento, l'altezza, e l'arretramento.
Orientare la sella
L'orientamento della sella presuppone il posizionamento della sella perfettamente allineata con la bici. Attenzione perché impercettibili imprecisioni possono modificare significativamente la pedalata per cui in caso non si riesca a "trovare la posizione" il primo controllo da fare è proprio questo.
Ancora più delicato è l'orientamento della sella sul piano orizzontale.
Dire che la sella debba essere perfettamente orizzontale (oppure "in bolla" facendo riferimento alla livella) non è sempre corretto.
Intanto bisogna valutare la tipologia della sella. Alcuni modelli presentano un rialzamento della parte posteriore e occorre tenerne conto. Volendo utilizzare la livella si dovrà puntare lo strumento almeno uno o due centimetri più avanti rispetto al bordo posteriore.
Un'errata regolazione della sella in questo senso può causare intorpidimento nel caso la punta sia troppo in su, o un eccessivo affaticamento della braccia se il peso del ciclista viene fatto scivolare in avanti.

L'altezza giusta
La tabella qui a fianco deve essere considerata come indicativa e parte dalla valutazione dell'altezza del cavallo del ciclista. Questa misura viene moltiplicata per 0,65 (0,55 nel caso della mountain bike) per avere la lunghezza indicativa del piantone, per 0,885 per avere l'altezza indicativa della sella dal movimento centrale e per 0,635 per avere la distanza indicativa tra la punta della sella ed il manubrio.
Un altro metodo meno scientifico presuppone il mettersi in bici e regolare l'altezza della sella in modo da toccare con il tallone il pedale a gamba completamente stesa nel punto del pedale più lontano dall'appoggio sella. Questo determina che,
una volta che il pedale viene agganciato si viene a creare un angolo di circa 20° dietro al ginocchio. Questo valore deve essere rilevato con il pedale parallelo al terreno (attenzione: il pedale, non il piede visto che lo scarpino è sagomato per tenere il piede in posizione naturale di spinta e non piatto). Un vantaggio di questo sistema è il comprendere anche la naturale cedevolezza della sella altrimenti impossibile da valutare a tavolino. Ogni sella, infatti, quando subisce il peso del ciclista ne assorbe leggermente la forma facendo, di fatto, abbassare la seduta. Ovviamente ogni modello di sella si comporta in maniera differente e anche col tempo questa cedevolezza può andare ad aumentare.

 Quia sinistra ecco come dovrebbe essere l'allineamento ideale tra ginocchio e pedale. Con la pedivella orizzontale al terreno La perpendicolare deve passare sull'asse del pedale e all'estremità del ginocchio. Arretramento della sella
Ecco il vero punto cruciale della regolazione della sella. L'arretramento, per certi versi, incide di più sulla posizione rispetto all'altezza della sella pur essendo chiaramente correlato a questa.

Prima di tutto vanno chiariti i termini utilizzati: l'arretramento della sella è dato dalla distanza tra le rette parallele, perpendicolari al terreno, passanti per la punta della sella e per il centro del movimento centrale.
Va detto pure che la varietà di selle presenti sul mercato può influire su questa misura per cui, se si cambia modello di sella questo valore può variare viste le differenti misure in lunghezza e in curvatura dello scafo. Per questo motivo risulta più utile prendere in considerazione il centro anatomico della sella (solitamente considerato a circa 12 centimetri dalla parte posteriore).
  • Un po' di teoria
    Determinare l'arretramento corretto della sella significa trovare l'angolo di spinta migliore tra anca e movimento centrale. Per stabilire questo valore andrebbe analizzato il movimento del piede e della caviglia. Se, infatti, l'asse del pedale si muove disegnando un cerchio attorno al movimento centrale così non è per la caviglia. La variabile "piede" che c'è tra questa e l'asse del pedale determina un movimento ellittico della caviglia.
    Di fatto questo si traduce in una fase di spinta ideale tra "ore undici e ore sette" immaginando il cerchio disegnato dall'asse del pedale sovrapposto al quadrante di un orologio.
    E' importante che il piede si trovi a spingere con la giusta angolazione altrimenti non si sfrutterebbe al meglio l'allungamento e la compressione dei muscoli durante lo sforzo
  • Mettiamoci in posizione
    Per determinare il migliore arretramento di sella occorre avere il ginocchio sulla verticale dell'asse del pedale quando questo è nel punto più avanzato rispetto al movimento centrale.
    Questo può essere assunto come punto di partenza, tuttavia non è da prendere come regola assoluta poiché gli stessi biomeccanici affermano che ci possono essere della variazioni, anche di diversi centimetri, a seconda delle esigenze e delle abitudini di pedalata del ciclista. Al di là della valutazione matematica, insomma, occorre comunque un riferimento dinamico. Proprio per questo motivo si stanno diffondendo sempre di più sistemi di posizionamento che valutano l'atleta nel suo movimento della pedalata proprio per aiutarne a comprendere le necessità

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