28 febbraio - ARRIVA L'ANTIDOPING E GLI AMATORI SCAPPANO
Arrivano i controlli antidoping e i cicloamatori scappano. Non è la prima volta che accade ma è davvero sconcertante perché è un segnale che fa toccare con mano quanto la piaga del doping sia ancora diffusa, nonostante gli scandali e le numerose inchieste della magistratura. Accade nella Giro della Costiera amalfitana, una bella e importante manifestazione organizzata dal Velo Club Sorrentino che ha ha avuto la possibilità - grazie ad unì'apposita ordinanza del Prefetto - di essere corsa con la chiusura totale delle strade al traffico. 101 chilometri da Meta di Sorrento per arrivare a Vietri sul mare dopo aver fatto il giro per strade interne seguendo Vico Equense, Castellammare, Nocera, Cava dei Tirreni. Luoghi e panorami stupendi da Vietri sul mare, a Ravello, Amalfi, Praiano, e tutta la stupenda Costiera amalfitana.
A fine gara ecco presentarsi a sorpresa i medici della CVD, la sommissione di controllo voluta dalla legge antidoping italiana (376/2000). Chiedono di testare i primo otto della classifica. Risultato: due si presentano subito; 3 solo dopo essersi cambiati con circa 15 minuti di ritardo e altri tre addirittura non si presentano affatto. Insomma, su otto atleti indicati due soli hanno rispettato le regole. Una percentuale davvero minima. Che la dice lunga su quanto siano a posto con la coscienza tanti cosiddetti "amatori"che dovrebbero partecipare a queste manifestazioni solo per il gusto di pedalare assieme, ma che invece per dare sfogo alla loro frustrazione esistenziale fanno spesso ricorso alla farmacia proibita. Altrimenti perché fuggire dai test? Male non fare, paura non avere, dice il proverbio. E mai come in questa occasione i proverbi hanno ragione.
Classifica doverosamente riscritta con rapida celerità dai giudici di gara e adesso, per i "fuggitivi" sono in arrivo i guai. Prima di tutto quelli sportivi, perché il non presentarsi ai controlli equivale per i regolamenti sportivi alla positività. Dunque, quando i verbali della CVD arriveranno sul tavolo della Procura antidoping del Coni, chi è fuggito ai controlli sarà sanzionato con regolare squalifica se tesserato per una qualche società di ambito Coni o ente di promozione. O con la inibizione a frequentare l'ambiente e a partecipare a gare di manifestazioni di competenza dell'Ente del Foro Italico se non risulterà tesserato. Successivamente ci saranno le eventuali conseguenze penali, perché il doping, vale la pena ricordarlo, in Italia è un vero e proprio reato penale da undici anni.
A fine gara ecco presentarsi a sorpresa i medici della CVD, la sommissione di controllo voluta dalla legge antidoping italiana (376/2000). Chiedono di testare i primo otto della classifica. Risultato: due si presentano subito; 3 solo dopo essersi cambiati con circa 15 minuti di ritardo e altri tre addirittura non si presentano affatto. Insomma, su otto atleti indicati due soli hanno rispettato le regole. Una percentuale davvero minima. Che la dice lunga su quanto siano a posto con la coscienza tanti cosiddetti "amatori"che dovrebbero partecipare a queste manifestazioni solo per il gusto di pedalare assieme, ma che invece per dare sfogo alla loro frustrazione esistenziale fanno spesso ricorso alla farmacia proibita. Altrimenti perché fuggire dai test? Male non fare, paura non avere, dice il proverbio. E mai come in questa occasione i proverbi hanno ragione.
Classifica doverosamente riscritta con rapida celerità dai giudici di gara e adesso, per i "fuggitivi" sono in arrivo i guai. Prima di tutto quelli sportivi, perché il non presentarsi ai controlli equivale per i regolamenti sportivi alla positività. Dunque, quando i verbali della CVD arriveranno sul tavolo della Procura antidoping del Coni, chi è fuggito ai controlli sarà sanzionato con regolare squalifica se tesserato per una qualche società di ambito Coni o ente di promozione. O con la inibizione a frequentare l'ambiente e a partecipare a gare di manifestazioni di competenza dell'Ente del Foro Italico se non risulterà tesserato. Successivamente ci saranno le eventuali conseguenze penali, perché il doping, vale la pena ricordarlo, in Italia è un vero e proprio reato penale da undici anni.
Speriamo vengano spesso A SORPRESA anche alle nostre gare .....
RispondiEliminaCiao Simone
condivido, magari cosi' entrerei anch'io in classifica degli arrivi......abunbazzzzzaaaaa
RispondiEliminaNon si sanno i (FAMOSI) nomi? Sai è una corsa che ho corso più volte ed ero curioso se la "classifica" era sempre quella.
RispondiEliminaCiao Peppiniello